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Il modello di Industria 4.0 permette di lavorare in un ambiente digitalmente innovativo dove le tecnologie abilitanti risultano parte integrante e fondamentale dell’attività lavorativa, svolgendo un ruolo chiave nei processi di sviluppo produttivo. Il successo di questo paradigma dipende in gran parte dagli imprenditori e dalla loro capacità di cogliere le opportunità messe a disposizione sul mercato, ma lo Stato ricopre un ruolo fondamentale supportando le imprese che investono per contribuire alla trasformazione tecnologica e digitale.

Il Piano Nazionale di Transizione 4.0 prevede l’attuazione di una serie di misure e agevolazioni per le imprese finalizzato all’implementazione delle tecnologie digitali all’interno del tessuto economico italiano. L’obiettivo è proprio quello di aiutare le aziende a compiere un sottile passaggio alla digitalizzazione, spesso in contrasto con le caratteristiche della struttura produttiva italiana.

Una delle misure adottate dal Piano Nazionale di Transizione 4.0 è il Credito d’Imposta 4.0, un’agevolazione per le imprese che investono in beni strumentali materiali e immateriali. Si tratta di un vero e proprio “rimborso” pari a percentuali variabili del costo sostenuto per l’acquisto dei suddetti beni.

I vantaggi della transizione

I beni devono essere acquistati entro il 31 dicembre 2022 o entro il 30 giugno 2023. In quest’ultimo caso è necessario un versamento di un acconto pari almeno al 20% del costo totale.

Per i beni materiali è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:

  • 40% del valore del bene per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 20% del valore del bene per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro fino a 10 milioni di euro;
  • 10% del valore del bene per gli investimenti oltre 10 milioni di euro fino a 20 milioni di euro.

Per gli investimenti aventi ad oggetto beni immateriali ci sono importanti novità introdotte dal Decreto Aiuti, approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 Maggio 2022. Nel dettaglio, per investimenti relativi a beni immateriali 4.0, è prevista una maggiorazione del credito di imposta dal 20 al 50%.

Rientrano tra i beni immateriali agevolabili:

  • Software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni, sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce;
  • Software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata;
  • Software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio.

Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute in relazione all’utilizzo dei beni ammissibili mediante soluzioni di cloud computing, per la quota imputabile per competenza.

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È fondamentale, inoltre, identificare se i beni strumentali rispettano i 5 requisiti obbligatori (ed almeno altri 2 requisiti aggiuntivi) nell’ambito dei sistemi cyberfisici per essere elegibili delle agevolazioni previste dal Piano Nazionale Transizione 4.0.

5 requisiti obbligatori:

  1. Controllo per mezzo di CNC e/o PLC: Il bene strumentale deve essere dotato di un sistema che ne controlla e gestisce il funzionamento in modo automatizzato;
  2. Interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica: l’azienda deve avere un sistema informatico per la gestione dei dati di fabbrica, come ad esempio un sistema per la gestione dei programmi di pianificazione e produzione, e che questo sia interconnesso con i dispositivi di controllo delle macchine CNC o degli impianti di automazione di fabbrica del requisito 1;
  3. Integrazione con il sistema logistico della fabbrica e/o altre macchine: riguarda l’integrazione del bene strumentale con il sistema logistico del flusso produttivo, oppure con l’eventuale catena di fornitura esterna (cosiddetta Supply Chain);
  4. Interfaccia uomo macchina semplice ed intuitiva: la macchina/impianto deve essere dotata di un sistema hardware, a bordo macchina o in remoto (ad esempio attraverso dispositivi mobile, ecc.), di interfaccia con l’operatore per il monitoraggio e/o il controllo della macchina stessa;
  5. Rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza: uno degli obblighi da seguire secondo la normativa vigente riguarda la Marcatura CE, che attesta che il prodotto è conforme ai requisiti di salute e sicurezza previsti dalla Direttiva Macchine e può essere commercializzato all’interno del territorio comunitario.

2 requisiti aggiuntivi tra i seguenti:

  • Sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
  • Monitoraggio in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
  • Caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).

Come interviene Mixa

 

  1. Consulenza iniziale rispetto ai requisiti tecnici richiesti per i beni oggetto dell’agevolazione, tra cui la rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza
  2. Verifica, analisi dei rischi e marcatura CE di macchine, impianti e attrezzature
  3. Redazione della perizia Industry 4.0
  4. Industry 4.0 ready” per produttori di macchine/impianti

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