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Negli ultimi anni, la sostenibilità si è affermata come un tema chiave. In risposta a questa crescente attenzione, molte organizzazioni hanno deciso di stilare un vero e proprio bilancio di sostenibilità per monitorare e comunicare le loro prestazioni ambientali, sociali e di governance.

Questo tipo di rapporto è diventato sempre più importante negli ultimi anni, poiché sempre più stakeholder richiedono alle organizzazioni di dimostrare il loro impegno e la loro sensibilità sul tema.

Il bilancio di sostenibilità comprende una serie di indicatori che misurano le prestazioni dell’organizzazione in relazione ai principi di sostenibilità.

I vantaggi

Ci sono diversi vantaggi nell’utilizzo del bilancio di sostenibilità.

  • In primo luogo, si aiutano le organizzazioni a identificare le aree in cui possono migliorare le loro prestazioni ambientali, sociali e di governance, riducendo gli impatti negativi che le loro attività hanno sulla società e sull’ambiente.
  • In secondo luogo, il bilancio di sostenibilità permette alle organizzazioni di comunicare in modo trasparente le loro prestazioni di sostenibilità agli stakeholder (clienti, fornitori, dipendenti e investitori) migliorando, di fatto,la loro reputazione e la loro immagine.
  • In terzo luogo, il bilancio di sostenibilità aiuta le organizzazioni a rimanere in linea con le normative e ad adempiere ai requisiti legali.
  • Infine, il bilancio di sostenibilità può aiutare le organizzazioni a identificare opportunità di innovazione e di sviluppo di nuovi prodotti o servizi in modo sempre più rispettoso verso l’ambiente.

Quali sono le linee guida di rendicontazione? Lo standard GRI

Il Global Reporting Initiative è organizzazione no profit che promuove la cultura della sostenibilità nel mondo, nata appunto con l’obiettivo di aiutare le aziende a comprendere, misurare e comunicare l’impatto che una qualsiasi attività può avere sulle diverse dimensioni della sostenibilità.

Il GRI ha elaborato degli standard di rendicontazione: il GRI Reporting Framework è oggigiorno un modello universalmente accettato per misurare le performance economiche, sociali e ambientali di un’organizzazione.

Il nuovo GRI Program

Lo standard GRI, ad oggi, è sicuramente quello più conosciuto e utilizzato dalle imprese.

Ma c’è una novità.

La Global Reporting Initiative ha rilasciato una nuova versione dei GRI Standard che sono già applicati per i report dal 1 gennaio 2023.

In buona sostanza è stata introdotta una modifica agli standard universali allo scopo di fornire un sempre più alto livello di trasparenza per gli impatti sull’economia, sull’ambiente e sulle persone.

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Vediamo insieme le novità

  • modifica agli standard universali
  • introduzione dei GRI Sector Standards 
  • modifica alle opzioni di rendicontazione previste
  • nuovo concetto di materialità
  • abbreviazione della definizione di “stakeholders”

Modifica degli standard universali

I tre nuovi standard universali

  • GRI 1 Foundation (in sostituzione del GRI 101:2016): introduce principi e requisiti ai quali le Organizzazioni devono attenersi in fase di rendicontazione.
  • GRI 2 General Disclosures (in sostituzione del GRI 102:2016): mette a disposizione informative aggiornate e consolidate relative alle pratiche di rendicontazione, alle politiche sul lavoro, alla governance, strategie epolicy aziendali, coinvolgimento degli stakeholder.
  • GRI 3: MaterialTopics (in sostituzione del GRI 103: 2016): fornisce una guida dettagliata per determinare e gestire i temi materiali dell’Organizzazione intesi come significativamente rilevanti.

Gli Standard Universali sono stati rivisti allo scopo di:

  • migliorare la loro usabilità rendendo il reporting un processo (e un documento) più completo,
  • adeguarli agli attuali strumenti per la Responsabilità Sociale d’Impresa e i diritti umani.

Introduzione dei GRI Sector Standards 

In definitiva a partire da quest’anno ogni Organizzazione dovrà prendere a riferimento gli standard relativi al proprio settore merceologico di appartenenza.

I nuovi sector standards, quindi:

  • descrivono i contesti entro cui si sviluppano i diversi settori,
  • ne suggeriscono i (probabili) temi materiali definiti sulla base dei principali impatti sullo sviluppo sostenibile e collegati agli SDGs dell’Agenda 2030,
  • elencano, per ogni settore, gli aspetti specifici da rendicontare.

Considerando però che lo standard di settore

  • non elenca tutti i temi materiali possibili per quel determinato comparto economico
  • che non tutti i temi proposti sono rilevanti per tutte le organizzazioni.

L’adozione degli standard di settore non sostituisce il processo che ogni organizzazione deve compiere per identificare i propri materialtopics, ma rappresenta, piuttosto, una guida per meglio comprendere e affrontare le sfide condivise dagli operatori della stessa filiera.

Gli obiettivi del programma GRI

Partiamodello standard del settore Oil & Gas, il primo ad essere pubblicato, a questo seguiranno quelli relativi al carbone e all’agricoltura-acquacoltura-pesca.

Ma l’obiettivo del Programma GRI è veramente ambizioso. A partire dal 2023, infatti, gli Standard universali, settoriali e specifici, dovranno essere utilizzati come un unico set interconnesso di rendicontazione.

In ragione di ciò il GSSB ha selezionato ben 40 settori di attività considerate impattanti a livello economico, ambientale e sociale, e per le quali risulta ottimale aumentare la completezza e la comparabilità delle informazioni rendicontate.

Modifica alle opzioni di rendicontazione previste

Altra novità.

Dallo scorso gennaio, di fatto, non esiste più la differenza tra l’adozione degli standard in modalità core o comprehensive. I propri impatti si potranno rendicontare esclusivamente tramite le seguenti opzioni:

  • IN ACCORDANCE WITH (GRI Standards) quando un’organizzazione è in grado di soddisfare tutti i nove requisiti obbligatori dello standard, offrendo un quadro chiaro ed esaustivo sui principali impatti a livello economico, ambientale e sociale, compresi i diritti umani, e di fornire spiegazione su come gestisce tali impatti, informando e rendendo consapevoli i lettori delle proprie scelte.
  • WITH REFERENCE TO (GRI Standards) quando un’organizzazione vuole rendicontare solo specifiche informazioni.

Nuovo concetto di materialità

Questa nuova versione degli standard prevedeun nuovo approccio alla materialità che include il concetto di due diligence e rafforza quello di impatto allo scopo di delineare un quadro completo sui rischi d’impresa (compresi quelli finanziari), contribuendo a creare valore nel lungo periodo.

Secondo il GRI 2021 per definire un tema materiale, innanzitutto, è necessario analizzare il contesto, le attività e le relazioni di business di un’organizzazione.

Vediamo cosa si intende per doppia materialità.

Semplicemente: secondo questa nuova prospettiva l’applicazione degli ESG crea rischi e opportunità che sono materiali secondo due punti di vista:

  • quello finanziario,
  • quello di impatto.

Le aziende, in definitiva, devono rendicontare su come i problemi di sostenibilità influenzano la loro attività e come impattano, dall’altra parte, anche sulle persone e sull’ambiente.

Nuova definizione (abbreviata) di “stakeholders”

Nella versione rivista dello standard, lo stakeholder è un singolo individuo (o un gruppo di persone) mosso da un interesse che è o potrebbe essere influenzato, positivamente o negativamente, dalle attività dell’Organizzazione ma, a differenza (e questa è la novità) dello standard precedente le azioni di questo individuo non incidono più sulla capacità dell’organizzazione di attuare con successo le sue strategie e raggiungere i suoi obiettivi.

Come interviene
Mixa

I nostri consulenti supportano le aziende in tutte le fasi per la redazione del bilancio di sostenibilità.

  • Training ed affiancamento
  • Gap analysis sostenibilità
  • Attivazione del piano di stakeholder engagement e determinazione della matrice di materialità
  • Messa a punto e attivazione del processo di raccolta dei dati
  • Coordinamento e supporto alla stesura del Bilancio di sostenibilità

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