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Il bilancio di esercizio non è in grado, da solo, di rappresentare la realtà aziendale nella sua complessità, specie per quanto riguarda le relazioni che intercorrono tra l’azienda e il contesto socio-ambientale in cui è inserita e opera.

La dimensione sociale e ambientale di un’Organizzazione ha acquisito una sempre maggiore importanza e rilevanza strategica negli ultimi anni; questa tendenza ha generato una progressiva necessità di rendicontazione, di accountability delle imprese, soddisfatta con la creazione di documenti complementari rispetto a quelli già esistenti di carattere economico/finanziario.

A dimostrazione della nuova necessità informativa, la presenza di società di rating della sostenibilità ha accresciuto la valenza del Bilancio di sostenibilità: l’azienda viene valutata da un punto di vista di governance e ambientale oltre che finanziario ed economico.

Bilancio di sostenibilità: che cos’è e quali sono le sue caratteristiche

Evoluzione rispetto al bilancio economico, il Bilancio di sostenibilità è un documento prodotto e pubblicato da un’Organizzazione che genera opportunità di crescita, opportunità legate alla consapevolezza dell’Organizzazione stessa e opportunità di instaurare una relazione positiva di condivisione con gli stakeholders.

Un’azienda dovrebbe essere sostenibile nei suoi prodotti, nei suoi processi, nelle sue relazioni e in tutti i suoi servizi. Il Bilancio di sostenibilità, abbraccia, infatti, tre aree:

  • Economica
  • Sociale
  • Ambientale

Nel concreto, un’azienda deve mettere in atto processi che mitigano i propri impatti ambientali, deve sapersi prendere cura delle persone che fanno parte della sua struttura, deve essere sostenibile a livello economico, per la sua crescita, ma anche per la crescita del contesto in cui opera.

Il bilancio di sostenibilità è un documento rivolto a tutti gli stakeholders, o portatori d’interesse verso l’azienda, che comunica gli impegni presi e i risultati ottenuti nell’ambito della Corporate Social Responsibility (CSR).

Il Bilancio di sostenibilità consiste, infatti, nella misurazione, comunicazione e assunzione di responsabilità nei confronti degli stakeholders, in relazione alla performance dell’Organizzazione rispetto alla dimensione sociale e a quella ambientale, senza tralasciare gli impatti di natura economica che costituiscono l’elemento di continuità del documento.

Completezza e facilità di lettura sono le caratteristiche del Bilancio di sostenibilità, il cui obiettivo è fornire informazioni chiare ed esaustive agli stakeholders per valutare l’azienda nel suo complesso, con particolare focus alle politiche e azioni attuate per contribuire allo sviluppo sostenibile.

Il Bilancio di sostenibilità deve poi essere:

  • consuntivo
  • periodico
  • pubblico
  • affidabile
  • autonomo

Perché è utile e a chi si rivolge?

Tramite il Bilancio di sostenibilità, un’Organizzazione si racconta, in totale trasparenza, a tutti i suoi stakeholders e a tutti i portatori di interesse dell’Organizzazione. I vantaggi della rendicontazione di sostenibilità:

  • fornire informazioni sugli impatti delle attività, dei prodotti e dei servizi dell’Organizzazione, inclusi i dettagli di come gli impatti mutano nel tempo
  • mostrare il modo in cui l’Organizzazione affronta i suoi impegni sulla responsabilità sociale e risponde agli interessi ed aspettative degli stakeholders
  • dimostrare il rispetto per i principi della responsabilità sociale
  • migliorare la reputazione di un’Organizzazione e rafforzare, di conseguenza, la fiducia degli stakeholders
  • aiutare a coinvolgere gli stakeholders, creando un dialogo con essi
  • accrescere la consapevolezza, sia all’interno sia all’esterno dell’organizzazione, sulle proprie strategie e obiettivi, piani, prestazioni e sfide per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile
  • facilitare il raffronto con le Organizzazioni dello stesso tipo e stimolare, così, un miglioramento delle prestazioni

Il documento di rendicontazione della sostenibilità risulta, infatti, essere contestualmente:

  • uno strumento di comunicazione, in quanto orientato a rendere conto, offrendo una risposta alla volontà di conoscere degli stakeholder circa gli aspetti/ambiti considerati rilevanti
  • uno strumento di gestione, in quanto offre all’Organizzazione l’opportunità di rendersi conto dei risultati generati e, quindi, definire percorsi di miglioramento continuo.

Norme sempre più stringenti – verso uno standard europeo

Attualmente, secondo quanto stabilito dal d.lgs. n. 254/2016 (che recepisce la direttiva europea 2014/95/UE), nell’ambito profit la rendicontazione delle informazioni non finanziarie è obbligatoria per le aziende quotate e del settore bancario-assicurativo, di grandi dimensioni (ovvero con un numero di dipendenti superiore a 500, e che abbiano un fatturato annuo superiore a 40 milioni di Euro o totale dello stato patrimoniale superiore a 20 milioni di Euro).

Un numero sempre maggiore di paesi europei ha visto nell’applicazione della normativa un’opportunità per stimolare le aziende passare da una semplice compliance allo sviluppo di modelli di business orientati alla creazione di valore condiviso, ampliando il perimetro di interesse ance alle aziende non quotate.

La Commissione Europea, grazie al nuovo gruppo di lavoro multistakeholder Project Task Force, è intenzionata a definire il perimetro, il contenuto e la struttura di un possibile standard per la rendicontazione non finanziaria da adottare in futuro.

La nuova proposta, in relazione ai requisiti già stabiliti dalla Direttiva sul reporting non finanziario, intenderebbe estendere l’obbligo di rendicontazione, includendo – a partire dall’esercizio 2023 – tutte le grandi imprese, tutte le banche e le assicurazioni quotate o non quotate, nonché – a partire dall’esercizio 2026 – tutte le società quotate anche di medie e piccole dimensioni, con la sola eccezione delle microimprese quotate.

Quali sono le linee guida di rendicontazione? Lo standard GRI

Per le aziende a cui non si applica la Direttiva 2014/95/UE, il Bilancio di sostenibilità rimane un documento che viene elaborato in forma volontaria secondo linee guida ereditate dal mondo internazionale, in particolare dal GRI (Global Reporting Initiative).

Il Global Reporting Initiative è organizzazione no profit che promuove la cultura della sostenibilità nel mondo, nata appunto con l’obiettivo di aiutare le aziende a comprendere, misurare e comunicare l’impatto che una qualsiasi attività può avere sulle diverse dimensioni della sostenibilità.
Il GRI ha elaborato degli standard di rendicontazione: il GRI Reporting Framework è oggigiorno un modello universalmente accettato per misurare le performance economiche, sociali e ambientali di un’organizzazione.

Gli elementi chiave del percorso di rendicontazione proposto dal GRI possono essere sintetizzati:

  • nel principio di materialità: l’azienda deve identificare e rendicontare gli aspetti della propria attività che hanno un impatto rilevante sugli stakeholder (aspetti “materiali”)
  • nel coinvolgimento degli stakeholder: la selezione degli aspetti materiali è sviluppata attraverso il coinvolgimento degli stakeholder chiave, sia interni sia esterni.

In altri termini, ciò significa che l’Organizzazione deve comprendere i temi di responsabilità sociale pertinenti al contesto in cui opera e quanto essi siano significativi e in grado di influenzare gli indirizzi strategici aziendali. L’Organizzazione deve quindi valutare insieme aspettative degli stakeholder e strategie/politiche aziendali.

Strutturalmente, il GRI Reporting Framework è composto da tre Standard Universali tre Serie di Standard specifici per le tre dimensioni fondamentali della sostenibilità (economica, ambientale e sociale).

Standard universali

101 – Principi di rendicontazione
102 – Informativa generale
103 – Modalità di gestione

Standard per l’ambito economico

201 – Performance economiche
202 – Presenza sul mercato
203 – Impatti economici indiretti
204 – Pratiche di approvvigionamento
205 – Anticorruzione
206 – Comportamento anticoncorrenziale
207 – Imposte

Standard per l’ambito ambientale

301 – Materiali
302 – Energia
303 – Acqua e scarichi idrici
304 – Biodiversità
305 – Emissioni
306 – Scarichi idrici e rifiuti
307 – Compliance ambientale
308 – Valutazione ambientale dei fornitori

Standard per l’ambito sociale

401 – Occupazione
402 – Relazioni tra lavoratori e management
403 – Salute e sicurezza sul lavoro
404 – Formazione e istruzione
405 – Diversità e pari opportunità
406 – Non discriminazione
407 – Libertà di associazione e contrattazione collettiva
408 – Lavoro minorile
409 – Lavoro forzato o obbligatorio
410 – Pratiche per la sicurezza
411 – Diritti dei popoli indigeni
412 – Valutazione del rispetto dei diritti umani
413 – Comunità locali
414 – Valutazione sociale dei fornitori
415 – Politica pubblica
416 – Salute e sicurezza dei clienti
417 – Marketing ed etichettatura
418 – Privacy dei clienti
419 – Compliance socioeconomica

Quali sono i contenuti del Bilancio di sostenibilità?

I contenuti del documento di rendicontazione non sono identificabili a priori, in quanto derivanti dall’analisi di materialità, né generalizzabili poiché gli standard devono essere adeguati alla singola realtà aziendale.

Ciononostante, un Bilancio di sostenibilità presenta dei contenuti “minimi”:

  • lettera agli stakeholders, da parte del vertice aziendale
  • nota metodologica, in cui si presentano i principi di redazione del report, il perimetro di rendicontazione, il processo di stakeholders engagement e l’analisi di materialità
  • profilo dell’organizzazione (mission e vision, valori, attività, prodotti/servizi offerti, organizzazione produttiva, presenza geografica e dimensioni)
  • governance e strategia: informazioni sulla struttura di governo dell’organizzazione ed esplicitazione della strategia di sostenibilità
  • rendicontazione degli aspetti di materialità, che può essere articolata in modi diversi, ad esempio per stakeholders (clienti, fornitori, dipendenti, comunità locale, ambiente) o per tipologia d’impatto (impatti economici, sociali, ambientali)

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Come interviene Mixa

Ti supportiamo in tutte le fasi per la redazione del Bilancio di sostenibilità.

  • Training ed affiancamento

Organizzazione di percorsi formativi sul Bilancio di sostenibilità al fine di aumentare la consapevolezza della tematica all’interno dell’Organizzazione e di sviluppare le competenze necessarie ad affrontare un percorso futuro di redazione del Bilancio di sostenibilità

  • Gap analysis sostenibilità

Analisi degli indicatori di performance economica, sociale ed ambientale dell’Organizzazione al fine di definire il livello di sostenibilità della stessa e gli eventuali indicatori da implementare/prendere in considerazione per la redazione di un Bilancio di sostenibilità

  • Preparazione alla redazione del Bilancio di sostenibilità

Confronto e approvazione iniziale dall’Alta Direzione, mappatura valori/politiche/obiettivi e individuazione del perimetro, scelta opzione/modello di rendicontazione, definizione del team e del piano di lavoro

  • Attivazione del piano di stakeholder engagement e determinazione della matrice di materialità
  • Messa a punto e attivazione del processo di raccolta dei dati
  • Coordinamento e supporto alla stesura del Bilancio di sostenibilità

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