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Nel contesto dello sviluppo sostenibile come sfida del futuro, la lotta al cambiamento climatico assume un ruolo centrale.
Le emissioni di gas ad effetto serra generate dalle attività umane sono all’origine del fenomeno di cambiamento climatico. Quest’ultimo è quindi una realtà globale, una sfida alla quale tutti gli attori sono chiamati a partecipare: istituzioni, governi, imprese, consumatori e cittadini.

L’Unione Europea, anche a seguito di COP26, ha adottato una legislazione ambiziosa che coinvolge molteplici settori per attuare i suoi impegni internazionali in materia di cambiamenti climatici. L’obiettivo è ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. La strategia adottata ha come obiettivo quello di indirizzare la società europea verso un modello di sviluppo sostenibile, sviluppando un’economia a basse emissioni di CO2.

Nell’ambito degli sforzi da mettere in atto per mitigare il fenomeno del cambiamento climatico, il mondo delle imprese ricopre un ruolo fondamentale: conoscere la propria impronta di carbonio (o “carbon footprint”) e dare evidenza di misure concrete volte alla riduzione delle proprie emissioni di gas serra sono aspetti ritenuti sempre più importanti dagli stakeholders.

Nasce quindi la necessità da parte di imprese e organizzazioni di disporre di strumenti per misurare la propria impronta di carbonio, che diventa sia uno strumento di controllo e riduzione delle emissioni all’interno dei propri processi, sia una modalità proattiva di comunicazione della sensibilità dell’organizzazione sulle tematiche della sostenibilità, in un processo virtuoso che tenga insieme la creazione di profitto e la tutela del sistema climatico globale.

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Cos’è la carbon footprint?

La carbon footptint è uno strumento cruciale che permette di determinare gli impatti ambientali che le attività hanno sul cambiamento climatico. Il dato permette, infatti, di stimare le emissioni in atmosfera di gas serra causate da un prodotto, da un servizio o da un’organizzazione, espresse generalmente in tonnellate di CO2 equivalente (ovvero prendendo come riferimento per tutti i gas serra l’effetto associato al principale di essi, il biossido di carbonio o anidride carbonica) lungo l’intero ciclo di vita del sistema in analisi.

Rientrano tra i gas ad effetto serra (ai quali ci si riferisce con la sigla GHG, “Greenhouse Gases”) tutti i gas che contribuiscono in base al loro GWP (“Global Warming Potential”) al fenomeno del riscaldamento climatico, come stabilito dal protocollo di Kyoto: anidride carbonica (CO2), metano (CH4), protossido di azoto (N2O), idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC) ed esafluoruro di zolfo (SF6).

La carbon footprint viene applicata mediante due modalità, a seconda di quale sia l’oggetto della misurazione:

  • carbon footprint di prodotto
  • carbon footprint di organizzazione

L’Organizzazione può decidere di far verificare da un ente terzo le proprie dichiarazioni volontarie rispetto alle emissioni di gas serra (riferite a un prodotto o all’Organizzazione stessa), con l’obiettivo di accrescere la propria credibilità e trasparenza.

Carbon footprint di prodotto: UNI EN ISO 14067

L’impronta di carbonio di un prodotto rappresenta la quantità di emissioni di gas serra (GHG) generate lungo l’intero ciclo di vita del prodotto.

La quantificazione deve quindi tenere conto delle emissioni collegate a tutte le fasi della filiera, a partire dall’estrazione delle materie prime e al loro trattamento, alla lavorazione e produzione del prodotto, al trasporto, all’utilizzo del prodotto stesso fino al suo smaltimento a fine vita.

La metodologia prevista per il calcolo della carbon footprint di un prodotto è basata sulla metodologia LCA, Lyfe Cycle Assessment (o analisi del ciclo di vita). L’impronta di carbonio è un output specifico della valutazione del ciclo di vita del prodotto: lo studio LCA è quindi propedeutico all’individuazione e quantificazione della carbon footprint.

La UNI CEN ISO/TS 14067:2014 “Gas ad effetto serra – Impronta climatica dei prodotti (Carbon footprint dei prodotti) – Requisiti e linee guida per la quantificazione e comunicazione”, entrata in vigore l’11/09/2014, è la norma tecnica sviluppata come standard di riferimento per la carbon footprint di prodotto. Lo scopo della norma è infatti quello di quantificare le emissioni di gas a effetto serra associate all’intero ciclo di vita di un prodotto.

Carbon footprint di organizzazione: UNI EN ISO 14064

La carbon footprint delle organizzazioni quantifica le emissioni di gas serra riferite all’esercizio aziendale annuale.

La ISO 14064 è suddivisa in tre parti che posso essere utilizzate separatamente o come un utile insieme di strumenti integrati per rispondere ai differenti bisogni in materia di dichiarazioni e verifiche delle emissioni dei gas ad effetto serra:

  • ISO 14064 – 1 Dettaglia i principi ed i requisiti per progettare, sviluppare, gestire e rendicontare gli inventari di GHG a livello di un’Organizzazione
  • ISO 14064 – 2 Definisce i requisiti per quantificare, monitorare e rendicontare le riduzioni e la rimozione dei gas serra
  • ISO 14064 – 3 Precisa requisiti e linee guida per condurre convalide e verifiche delle informazioni sui gas serra (da parte degli Enti di certificazione)

La norma è quindi utile per progettare e gestire gli inventari di GHG a livello di organizzazione (parte 1), i progetti di riduzione delle emissioni/aumento delle rimozioni (parte 2) e per dare i requisiti e i principi per l’operato di quegli organismi che svolgono attività di verifica e validazione dei dati dichiarati (parte 3).

Secondo la norma ISO 14064-1, l’inventario dei gas serra deve tener conto delle seguenti aree di emissione:

  • SCOPE 1 – emissioni dirette
  • SCOPE 2 – emissioni indirette da consumo energetico
  • SCOPE 3 – altre emissioni indirette.

Il calcolo dell’impronta di carbonio può riferirsi all’intera organizzazione/azienda o a singole divisioni, cantieri, siti produttivi, ecc. (fondamentale è definire i confini).

La ISO 14064-1 permette alle organizzazioni di quantificare le proprie emissioni di GHG al fine di attuare delle politiche di Carbon Management (identificazione e realizzazione degli interventi di riduzione o neutralizzazione delle emissioni – carbon neutrality) e comunicare il proprio impegno in tema di sostenibilità ambientale ai propri stakeholders.

I vantaggi

  • identificare le sorgenti e l’intensità delle emissioni di gas serra relative alle attività dell’Organizzazione, che può quindi capire dove intervenire per contribuire a beneficio dell’ambiente
  • creare una base di dati da cui poter monitorare il miglioramento delle performance emissive
  • facilitare lo sviluppo di strategie di gestione delle emissioni di gas serra
  • identificare e gestire le responsabilità, gli investimenti e i rischi relativi ai gas serra
  • promuovere coerenza, trasparenza e credibilità aziendale nella quantificazione e rendicontazione della propria carbon footprint
  • coinvolgere e informare gli stakeholders circa le performance ambientali dell’Organizzazione e le politiche attuate
  • migliorare la green reputation dell’Organizzazione
  • sostenere la corpotare social respondability (CSR) dell’Organizzazione

Come interviene Mixa

MIXA supporta l’Organizzazione durante tutto l’iter di definizione e quantificazione della carbon footprint secondo lo standard di riferimento:

  • Inquadramento del contesto dell’Organizzazione e attività di pre-assessment
  • Supporto nell’impostazione dello studio e nella stesura del report LCA per la quantificazione dell’impronta di carbonio del prodotto
  • Supporto nello sviluppo dell’inventario dei gas effetto serra dell’Organizzazione, nella predisposizione della procedura di raccolta dati e nella stesura del report sull’impronta di carbonio dell’Organizzazione visibile agli stakeholdres
  • Assistenza durante la verifica dell’ente terzo certificatore

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